sette cose (a caso) su di me

  • Mi identifico nella corrente dell’Hedgewitchery (Stregoneria della Siepe). Che non ha niente a che fare con zampe di rana e messe nere! Riporto parte di un bell’articolo tratto dal sito www.pensieripagani.wordpress.com : “La definizione moderna per Hedgewitch è paragonabile alla vecchia definizione di uomo (o donna) medicina, uomo (o donna) di saggezza, sciamano o sciamana, seidhr worker, erborista, guaritore o guaritrice. Le Hedgewitches lavorano con le erbe, effettuano guarigioni e hanno un profondo amore e comprensione del mondo naturale. […] La moderna Hedgecraft è lo studio, l’adattamento e la pratica di queste antiche tradizioni orientate alla natura, allo sciamanesimo, alla spiritualità e alla guarigione integrandole nelle nostre vite moderne.”
 
  • Adoro leggere, leggere, leggere! In genere ho sempre almeno tre libri in lettura: uno di narrativa (sono onnivora, divoro tutti i generi tranne i romanzi di guerra e di fantascienza), un testo di approfondimento sulle mie materie di studio, un saggio di spiritualità o antropologia. Sono anche volontaria di un’associazione che organizza letture animate per bambini e ragazzi.
 
  • Sono celiaca e vegetariana, con una spiccata tendenza al veganesimo. Lo so, non sono la persona più facile da invitare a cena! Però possiamo tranquillamente e con gioia gustarci un tè insieme… i biscottini li porto io!
 
  • Mi piace andare al cinema da sola, soprattutto allo spettacolo pomeridiano in un giorno feriale, lo trovo immensamente romantico e cerco di farlo ogni volta che posso. E mi piace restare seduta a leggere fino all’ultimo titolo di coda, e alzarmi solo quando si accendono le luci.
 
  • Amo la mia casa e la dimensione domestica, ma adoro anche viaggiare. Mi piacciono i viaggi avventurosi, quelli alla scoperta di angoli di mondo sconosciuti. Mi piacciono le atmosfere, più che le città. Mi piacciono i borghi e i villaggi, più che le metropoli… mi piace dormire negli appartamenti, più che negli hotel, e spostarmi il più possibile via terra, con i mezzi pubblici, insieme alla gente del posto. Il più grande rimpianto, quando viaggio, è che spesso devo rinunciare alla cucina locale, per via del glutine e delle mie scelte etiche. Ma mi rifaccio con tutto il resto! I tre luoghi che più mi sono rimasti nel cuore, finora: il sud del Marocco, l’Iran e Gerusalemme.
 
  • In genere, vesto solo di nero, anche se apprezzo i colori polverosi e quelli del bosco. Il mio colore dell’anima, comunque, resta il viola.
 
  • Quando sono a casa passo un sacco di tempo in cucina, ma non per cucinare: lì preparo le mie pozioni magiche, ovvero impacchi, balsami, unguenti e prodotti per la cura della casa e della persona, fatti con materie prime semplici e naturali; ma anche incensi, miscele di spezie, di oli essenziali, fiori di Bach… Sul tavolo della cucina mi piace anche scrivere, disegnare, dipingere ad acquarello o lavorare con il pirografo, intrecciare ghirlande, creare decorazioni, amuleti e gioielli, insomma dare spazio alla mia creatività con gli ingredienti più disparati… e non sempre mangerecci!

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