Come portare l’energia di Yule nella tua vita quotidiana

Usanze antichissime e universali, che in maniere diverse si sono tramandate fino a noi...

Oggi il mondo è pieno di lucine scintillanti, ma per le società arcaiche l’inverno era un periodo di morte, segnato da freddo, maltempo, fango e soprattutto dal progressivo esaurirsi delle scorte alimentari. Dopo l’ultima abbondanza del raccolto invernale, il mondo si riempiva di vuoto: il vuoto dei campi, degli alberi; il vuoto della selvaggina; il vuoto del buio, della notte sempre più lunga, che sembra volersi mangiare il Sole. Il vuoto si annidava anche negli animi dei nostri progenitori, per i quali avere la certezza del ritorno della luce era una questione di sopravvivenza, e quindi anche l’unica speranza che li teneva in vita durante la stagione dei ghiacci. Da qui nascono la quantità di gesti rituali, le leggende e la magia che costellano il lungo arco di tempo che va dall’inizio di dicembre (ma in realtà è un prolungamento del tempo dei morti celebrato fra ottobre e novembre) ai primi giorni di gennaio.

Sono usanze antichissime e universali, che in maniere diverse si sono tramandate fino a noi: magari non ne capiamo l’origine, ma nel nostro intimo le viviamo con lo stesso entusiasmo dei nostri progenitori.

Per queste ragioni, sicuramente, Yule – il Natale, il Solstizio invernale – è la ricorrenza più sentita, più vissuta di tutto  l’anno. È praticamente impossibile non essere coinvolti dall’atmosfera di festa! C’è anche chi non sopporta l’eccessiva commercializzazione che ha subito, nel corso degli anni, questa ricorrenza così importante; ma anche in quel caso, non si può ignorare che si tratta di giorni speciali, con una loro particolare energia.

Non ti nego che anch’io spesso mi sento disturbata dalla deriva consumistica che ha preso una festa tanto ricca di simboli. Soffro nel vedere che questi simboli, e il significato intrinseco del Solstizio invernale, sono stati dimenticati – o peggio, travisati. Per questo il mio invito è semplicemente di rallentare e stare in ascolto, fino a ritrovare dentro di te quella luce, quella fiamma che sì, illumina alberi e balconi, ma prima di tutto riscalda il tuo cuore.

La luce è lì: piccola ma fulgida, aspetta solo te per essere riconosciuta.

Così, ti invito ad ascoltarti. Prenditi qualche minuto, fai dei respiri profondi e lascia fuori gli affanni quotidiani. Torna alla piccola fiamma che illumina e riscalda il tuo cuore; immagina di prenderla fra le mani, immagina che cresca e che la sua luce illumini tutto il tuo corpo, e poi la stanza intorno a te, e se vuoi falla crescere ancora di più, fino a diventare la luce del Sole. Senti la risonanza fra il Sole e il tuo cuore… Porta con te questa sensazione, è profonda e preziosa e intimamente tua, e può davvero illuminare le tue giornate, la tua vita. Fai questo gesto prezioso ogni giorno, se puoi, in questo periodo speciale; soprattutto il giorno del Solstizio e in ciascuna delle altre date magiche di questo arco di tempo: a Santa Lucia (il 13 dicembre), il giorno di Natale, alle calende di gennaio – ovvero a Capodanno – e il giorno dell’Epifania, in cui si chiude il grande ciclo del buio che era iniziato con Ognissanti: dal 7 gennaio la Ruota dell’Anno torna ufficialmente a girare verso la luce.

Ma accanto a questo modo, intimo e personale, di vivere la magia del Natale, ci sono mille altre cose che puoi fare per circondarti di un’atmosfera natalizia che rispetti e onori la tradizione!

Per cominciare, puoi decorare la tua casa con elementi tradizionali e simbolici. Se hai l’abitudine di addobbare l’albero di Natale con mille palline colorate e non vuoi rinunciarvi, benissimo! Però puoi cercare un ramo di sempreverde e portarlo in casa, magari proprio nel tuo spazio sacro, dove lo decorerai con tutto ciò che per te simboleggia il ritorno della Luce: puoi scegliere rondelle di arancia essiccate, ghiande e pigne – simbolo di fertilità e abbondanza – oppure dei simboli solari disegnati e colorati da te; puoi creare una ghirlanda, che rappresenta proprio la Ruota dell’Anno e la circolarità del tempo e legarla con nastri bianchi, rossi o color oro – i colori tradizionalmente legati a questa festa, perché con la loro vibrazione richiamano un’energia di abbondanza, buona salute, purezza, luce e illuminazione.

L’ideale sarebbe raccogliere tu stessa questo ramo, durante una passeggiata nei boschi, naturalmente chiedendo sempre il permesso di raccoglierlo alla pianta da cui ti sentirai richiamata. È sempre una buona norma lasciare in cambio un piccolo dono per gli spiriti della natura, ad esempio un po’ di briciole, granaglie o semini per i pochi uccellini rimasti – i pettirossi, le cinciallegre, i merli e i cardellini, che girano infreddoliti cercando cibo. Un bellissimo gesto che puoi fare per loro è costruire delle mangiatoie vegetali. Il procedimento è molto semplice: puoi prendere una mela, sbucciarla e rotolarla su un piatto cosparso di semi (vanno bene anche quelli che si usano nell’insalata); dopodiché leghi un cordino al picciolo e puoi attaccare la mela al ramo di qualche albero. Oppure puoi prendere la buccia spremuta di mezza arancia, praticare quattro fori a 90 gradi l’uno dall’altro, legare quattro cordini ai fori e poi unirli insieme al di sopra della buccia che può così essere riempita di semi e briciole appesa a un albero. Senza gli spaghi si può semplicemente appoggiare al balcone. Al di là di riti e celebrazioni, è l’amore, il rispetto e la cura verso ogni creatura – per quanto piccola sia – che accende la luce nel nostro cuore.

Per scoprire altre semplici attività tipiche di questo periodo e risvegliare tutta la magia del Natale, compila i campi qui sotto e scarica gratuitamente la Bucket List di Yule:

E circondati dell’incanto della grande festa, il culmine dell’anno!

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