Prima di procedere con i consigli, ci tengo a farti alcune importanti raccomandazioni:
- se decidi di raccogliere erbe spontanee che non si trovano nel tuo giardino, ricordati di rispettare le regole basilari della raccolta: criterio e rispetto;
- consulta l’elenco delle piante protette della tua regione (puoi sentire gli uffici di competenza dell’Amministrazione Regionale o i Carabinieri Forestali);
- accertati di conoscerle davvero al cento per cento. Anzi, informarti sulle piante autoctone della tua zona, studiarle e andare a cercarle nel loro ambiente naturale è un bellissimo modo per entrare in contatto con l’energia della terra, radicarti e armonizzarti al mondo della natura;
- raccoglile solo se crescono in luoghi incontaminati – quindi evita i fossi a bordo strada, le zone incolte che confinano con campi coltivati e trattati chimicamente, o anche le aree vicine o sottostanti ad antenne e ripetitori;
- prendine il minimo indispensabile – lascia sempre alla pianta almeno due terzi della parte che raccogli, non sradicarla mai e assicurati che ci siano altri esemplari intatti nelle vicinanze;
- informati prima sul loro tempo balsamico, che è quel momento dell’anno in cui ogni pianta sprigiona il massimo della sua potenzialità.
Quando esci per “andare a erbe”, organizzati con dei cestini o dei sacchetti di tela. Non strappare mai le piante con le mani! Porta una forbice o un coltellino affilato; io, quando raccolgo le mie erbe per scopi rituali, uso un apposito coltellino a serramanico che ho dedicato proprio a questo genere di operazioni, e talvolta utilizzo addirittura un falcetto dal manico d’osso, realizzato per me da un amico che lavora il ferro e i materiali naturali (lo chiamo “il Fabbro delle streghe”, perché se hai bisogno di aggiustare un calderone, farti fare un coltello rituale o un fermacapelli di metallo a forma di falce di luna, lui lo farà senza stupirsi affatto). Se prevedi di scavare radici, porta con te una pala o una zappa. Indossa abiti e scarpe comode, soprattutto se la tua ricerca ti porterà in giro per campi o addirittura nel sottobosco; se invece raccoglierai semplicemente le erbe del tuo giardino non serve seguire queste accortezze, però se intendi prendere delle piante per uso rituale è buona norma purificarsi prima con un bagno, una doccia o l’albuzione di mani e viso.
I tempi del raccolto
- all’inizio dell’autunno, prima della caduta delle foglie, e all’inizio della primavera, ovvero prima della gemmazione, è il momento ideale per la raccolta di radici, tuberi, bulbi e rizomi;
- in inverno, prima che nascano le gemme, si possono raccogliere i fusti;
- le gemme si raccolgono in primavera;
- i fiori e le foglie si raccolgono in primavera e in estate
- i frutti e i semi si raccolgono in estate e in autunno.
Seguire la luna
Seguire le stelle
O più correttamente dovrei dire “seguire i pianeti”: parlo dei pianeti governatori che appartengono alla sequenza caldaica.
Quando si ragiona di erboristeria in chiave spagirica o rituale, è d’obbligo conoscere gli archetipi planetari espressi dalle piante che ci interessano, e in questo modo possiamo organizzarci per raccogliere quello che ci serve nel giorno della settimana più indicato. In questo articolo sulla spagiria troverai una descrizione più dettagliata dei sette governatori; qui di seguito ti lascio uno schema per una consultazione rapida:
- la Luna: Le piante governate da questo archetipo sono quelle che producono latte o lattice: i legumi, i fichi, la lattuga, i cetrioli, i papaveri. Sono lunari le piante grasse e quelle acquatiche, soprattutto il loto, il giglio e la ninfea, quelle che si schiudono di notte come il gelsomino e quelle bianche o argentate, come ad esempio la salvia. Tutte hanno effetti da calmanti a sedativi, raffreddanti e lenitive.
- Marte: Le piante di Marte sono quelle che agiscono sulla pressione sanguigna, come il biancospino e l’aglio, che ha anche una funzione di antisettico. Spesso sono amare, come l’assenzio, la genziana, il rabarbaro, o pungenti, come l’ortica. Anche le piante rosse e ricche di ferro appartengono a questo archetipo: tra esse abbiamo il crespino, che è anche efficace nei casi di iperparatiroidismo, e la genziana.
- Mercurio: Le piante mercuriali sono quelle di confine, che crescono fra il prato e il bosco. Mercuriale per eccellenza è il nocciolo; sono mercuriali le piante ricche di oli essenziali, in particolare la menta, e le ombrellifere, per la loro forma “espansiva”, soprattutto il finocchio e l’achillea.
- Giove: Le piante gioviali sono quelle che si allargano e crescono fino al cielo, come il frassino. Sono gioviali le piante antidepressive, che portano il buon umore, come l’iperico e la borragine – chiamata anche “pianta del buonumore” – che agisce sull’ipofisi potenziando l’emissione di ossitocina. La salvia è sia lunare che gioviale, perché attiva gli ormoni femminili. Il tarassaco è una pianta di Giove per le sue proprietà depurative del distretto epatico.
- Venere: Le piante venusiane sono quelle raccomandate per i disturbi femminili come la dismenorrea , l’amenorrea e la leucorrea (calendula, mirto, partenio), gli edemi e i ristagni di liquidi (betulla, sambuco), i disturbi delle vie urinarie (mirto, sambuco, parietaria), le dermatosi (bardana). Regolarizzano il metabolismo e il circolo degli ormoni, e hanno fiori profumati e afrodisiaci (rosa, ylang-ylang).
- Saturno: Sono saturnini gli alberi sempreverdi, longevi, alti, come il cipresso, il pioppo nero, da cui si ricava un unguento efficace per trattare le infiammazioni articolari, e anche il salice, che è l’antipiretico per eccellenza. Tutte le felci appartengono a Saturno, in particolare il ceterach (“spaccapietra”), che si usa per trattare i calcoli.
- Sole: Le piante governate dall’archetipo Sole sono quelle mediterranee, a essenza (olivo, alloro, rosmarino), e quelle di colore giallo o arancione e che assomigliano a piccoli soli (girasole, camomilla, calendula). L’iperico è una pianta solare e si usa per trattare le scottature; l’arancio e in generale gli agrumi sono frutti solari – la loro forma richiama proprio quella del nostro astro dorato.
Qualche dritta in più
Che tu stia raccogliendo erbe (spontanee o coltivate) per mangiarle, per preparare unguenti o tisane o per usi di tipo rituale (come ad esempio sminuzzarle per mescolarle a un incenso o bruciarle in mazzetti essiccati, o preparare decotti o tisane per purificare te stessa, la tua casa o qualche oggetto), è sempre una buona idea avvicinarsi a loro con rispetto e umiltà, chiedendo il permesso prima di raccoglierle.
E’ una buona idea offrire un piccolo dono alle piante raccolte: puoi mettere dei semi o un cristallo fra le radici o innaffiarle con dell’acqua portata appositamente. Se hai le mestruazioni e usi la coppetta o gli assorbenti lavabili, prendi in considerazione l’idea di raccogliere e riutilizzare il tuo sangue per aggiungerlo all’acqua con cui innaffiare le piante: ne saranno felicissime, sia per i numerosi minerali ed elementi nutritivi contenuti nel sangue mestruale – fra tutti azoto, sodio e potassio – sia, a livello energetico, per il meraviglioso legame che stai creando fra te e la Madre Terra, restituendole quello che lei ti ha dato sotto forma di cibo, e che il tuo corpo ha trasformato in sangue.
Se ti piace l’idea di accostarti alla raccolta in maniera più cerimoniale, ti lascio di seguito il testo di un’antica invocazione alle erbe: è una preghiera latina rinvenuta in vari manoscritti medievali di botanica, toccante e umile, in cui il raccoglitore si avvicina alle piante con rispetto, chiedendo che si lascino prendere e che donino le loro proprietà benefiche, in nome della Grande Madre di tutto ciò che esiste. Ti lascio qui una traduzione, potrebbe piacerti recitarla la prossima volta che ti immergerai nella natura per accogliere i suoi doni.
“O erbe potenti, ora a tutte voi rivolgo la mia preghiera. Invoco la vostra autorità, voi che la Madre Terra ha generato e dato in dono, e ha riunito in voi i rimedi e i poteri curativi, affinché siate di aiuto a ogni essere umano. Vi supplico e vi prego: venite, avvicinatevi rapidamente con le vostre virtù, poiché Lei, che vi ha creato, mi ha concesso di raccogliervi […] e nella misura in cui ne avete il potere, assicurate il rimedio che giovi alla salute.
Vi prego che mi facciate grazia della vostra forza affinché qualunque cosa preparerò con voi e a chiunque la darò, abbia un esito positivo e veloce, e che mi sia lecito, col favore della vostra autorità, raccogliervi: vi farò offerta dei frutti della terra e vi renderò grazie nel nome della Madre, che stabilì che foste generate.”
Buona lettura e buona raccolta!