Il significato spirituale dell’Equinozio di Primavera

Si avvicina l’Equinozio di primavera, l’arco di tempo dedicato alla rinascita e al ritorno della luce. Come gli animali si svegliano dal letargo, così si sveglia anche la vegetazione: sui rami, le gemme si ingrossano e sbocciano fiori di tutti i colori. In natura il momento dell’equilibrio, del perfetto bilanciamento fra buio e luce è ormai alle porte. Se chiudi gli occhi ed entri in ascolto di te stessa, puoi sentire un ammorbidimento: la tua terra interiore si sta aprendo al primo tepore dell’anno, nutrita dalle acque lustrali di febbraio, ed è pronta a ricevere il seme del tuo futuro, a creare lo spazio per accoglierlo e nutrirlo fino a farlo sbocciare.

È anche un momento di equilibrio fra la tua parte luce e la tua parte ombra, fra il tuo maschile e il tuo femminile. Ricorda: entrambe le polarità vanno riconosciute, comprese e onorate, perché sono entrambe dentro di noi.

Comunemente si identifica il “femminile” con la polarità accogliente e nutritiva, il “maschile” con quella attiva e dinamica; nel taoismo si distinguono invece due principi, lo Yin e lo Yang, racchiusi nel simbolo del Tao, la Via. È un simbolo che mi è particolarmente caro perché non divide e non induce a riconoscersi in una o l’altra delle due polarità, a seconda del genere a cui si appartiene. Ecco: l’essenza di Ostara, dell’Equinozio di primavera è proprio andare oltre la divisione e integrare le opposte polarità dentro di noi, onorandole e onorando la loro diversità.

L’Equinozio di primavera è da sempre associato a una simbologia ben precisa di risurrezione e di fertilità vegetale.

Nella Ruota dell’anno la simbologia delle feste legate ai grandi eventi astronomici anticipa quella delle feste legate al mondo agro-pastorale. Così, in occasione dell’equinozio primaverile, si celebra la fertilità del mondo verde: nell’area mediterranea un po’ prima, nel nord Europa qualche settimana più tardi, questo è comunque il tempo in cui si assiste alla comparsa delle prime gemme e dei primi fiori. I fiori si possono definire gli organi sessuali delle piante, e in questo senso siamo nel pieno della prima festa della fertilità: siamo circondati dal tripudio della natura nel suo aspetto verde, vegetale: il regno di Flora è in festa.

Fioritura e fioretti: l’Equinozio di primavera e il tema del sacrificio

La simbologia del sacrificio, termine derivante dal latino sacrum facere, “rendere sacro” ovvero avvicinare al divino, è comune a molte tradizioni antiche in riferimento a questi giorni in cui la metà luminosa dell’anno è ancora in una fase aurorale. Questo accade proprio per la natura polarizzata e duplice degli equinozi. Giorno e notte, luce e buio sono in equilibrio, così come maschile e femminile, bene e male, vita e morte: ma l’equilibrio di vita e morte si configura come una ciclicità vita-morte-rinascita, che è quella a cui assistiamo ogni anno, all’inizio della primavera. Per questo motivo in tutte le tradizioni e le religioni antiche il momento del sacrificio è assimilato a un momento di rinascita, del divino come del creato. L’esempio per noi più clamoroso lo abbiamo nel cristianesimo, in cui il figlio di Dio muore in primavera per risorgere qualche giorno dopo, perfetto simbolo della vita che ritorna nei campi, nei boschi, nelle stalle, sulla terra e nei cieli.

Nel cristianesimo, il periodo che precede la Pasqua, la risurrezione di Gesù analoga al risveglio della natura, è la quaresima: un periodo di quaranta giorni dedicato al digiuno, alla penitenza e alla preghiera.  Nel nostro organismo, la primavera è il momento più indicato per dedicarsi alla depurazione: secondo la medicina cinese, con l’arrivo della bella stagione si attiva l’energia del fegato, che facilmente uscirà dall’inverno appesantito da un’alimentazione più pesante e grassa, con un minor apporto di alimenti freschi di stagione, e dal tempo trascorso sedentariamente al chiuso durante i mesi più freddi.  Allora, perché non considerare il “detox primaverile” un gesto sacro – un vero e proprio sacrificio – che ti permette di ristabilire l’equilibrio dentro di te, trasformando un breve periodo di privazione in un cammino di evoluzione spirituale, che ti porta a connetterti con la tua divinità interiore? Sacrificando qualcosa che ti piace ma che sai che non ti fa bene – un alimento o una bevanda, ma anche un’emozione che fatichi a controllare o un’abitudine che è proprio arrivato il momento di accantonare – starai riprogrammando il tuo sistema corpo-mente a favore di un maggior equilibrio e benessere. Visti sotto questa ottica, i “fioretti” quaresimali acquistano tutt’altro significato, non credi? 

Se vuoi qualche altra idea su come portare l’energia dell’Equinozio di primavera nella tua quotidianità, compila questi campi e riceverai via mail una “bucket list” con le attività tradizionali di questo periodo dell’anno.

Buona rinascita!

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