La forza verde della spagiria

Perché scegliere i rimedi spagirici

Quando scegli di rivolgerti a una pianta per trattare un disturbo o un problema di salute, probabilmente lo fai perché cerchi un’azione dolce e rispettosa, che non abbia troppe controindicazioni o effetti collaterali (ma ehi, attenzione: “naturale” non è sinonimo di “innocuo”, quindi ti consiglio in ogni caso di rivolgerti a un professionista per farti consigliare il rimedio giusto per te e di evitare il fai da te, soprattutto con piante che non conosci più che bene). Sai che i fitoterapici lavorano in modo gentile, magari con tempi un po’ più lunghi rispetto ai farmaci di sintesi, ma spesso la loro azione è più duratura perché agiscono a livello di terreno, ovvero non lavorano – soltanto – sul sintomo, ma anche sullo stato generale di chi si rivolge a loro.


Quello che forse non sai è che fra i preparati erboristici ce ne sono alcuni con caratteristiche ancora più speciali, che riescono a entrare in profonda risonanza con il nostro sistema corpo-mente: sono i rimedi spagirici, il cui effetto è ancora più importante e profondo perché la loro composizione alchemica permette di risalire all’origine dello squilibrio, andando oltre l’aspetto materiale.
Platone, nel Timeo, diceva che il quinto elemento permette il passaggio dal Caos (“disordine”) al Cosmo (“ordine”). E il quinto elemento è proprio l’essenza particolare che si trova nelle piante e viene conservata ed esaltata nei preparati spagirici. Vieni con me per scoprire come.

L’alchimia verde

La Spagiria è l’alchimia verde: consiste nell’applicazione dei principi alchemici alla preparazione di tinture, oleoliti o altri rimedi dalle piante officinali. Ciò che rende così speciali i preparati spagirici è che essi contengono, esaltata al massimo grado, la forza risanatrice della pianta o delle piante usate.


Quando si realizza un rimedio spagirico non si prende in considerazione solo il principio attivo della pianta, ma la pianta nel suo insieme, tenendo conto anche del suo gesto e della sua signatura. In questo modo le piante diventano dei simboli, in certo senso degli archetipi, ed esprimono le stesse forze vitali che si trovano anche negli esseri umani. Solo che, nel caso delle piante, queste forze si trovano in una forma più pura ed essenziale, più vicina alla sorgente da cui tutti – minerali, piante, animali – proveniamo.

Le Signature

Secondo l’antica dottrina delle signature, ogni elemento vegetale, minerale e animale si manifesta con un’analogia alla sua funzione terapeutica, che si può cogliere con una osservazione adeguata. Per la teoria delle signature si tiene conto dell’aspetto della pianta, della sua forma e del luogo in cui cresce. Ti faccio alcuni esempi: il fusto dell’equiseto assomiglia a una colonna vertebrale, e infatti ha un’azione tonificante sul sistema osteo-articolare; in Oriente, la stessa analogia si può ravvisare sulla canna di bambù. La malva è ricca di mucillagini e le sue foglie – dove avviene la fotosintesi clorofilliana, che è la respirazione vegetale – si usano come espettoranti. Un’altra pianta che aiuta a trattare i problemi respiratori è la polmonaria, che cresce nei luoghi umidi, dove sono più frequenti le malattie con eccesso di muco. Invece l’iperico, che ha delle foglioline con minuscoli fori, è cicatrizzante. E ancora, tutte le piante che escono dai muri sono litontritiche, ovvero facilitano la disgregazione dei calcoli, e tutte le viti ricordano le articolazioni affette da artrite o artrosi, e possono portarvi sollievo.

Se vuoi approfondire la teoria delle Signature scoprendo le correlazioni fra le piante, le parti del corpo umano e gli archetipi planetari, ho creato per te un prezioso vademecum che che arriverà gratuitamente nella tua casella di posta, te lo regalo qui:

La Quintessenza

Quella fra le piante e l’uomo è una reciproca relazione di cura: da sempre ci prendiamo cura delle piante che si prendono cura di noi, e in questo modo si crea una speciale risonanza, un procedere di pari passo sulla strada della guarigione, dove le piante sono i nostri strumenti e le nostre guide.


Nella Spagiria (o Spagyria) questa relazione si sublima ad Arte. Dal greco spao, “separo”, “contraggo” e ageo, “raccolgo”, “unisco”, la spagiria è l’arte di saper estrarre da un Ente naturale i suoi doni divini. Normalmente la si associa alle piante, ma si può ricorrere alla spagiria anche per lavorare con i metalli, con le pietre e perfino con i derivati animali.


Il processo spagirico è composto da successive purificazioni che servono a togliere via via alla pianta tutto ciò che è “impuro”, finché si raggiunge, e si esalta, il “quintum esse”, la quintessenza, il quinto elemento: l’etere, che è il nucleo spirituale di tutte le cose, la forza vitale di ogni essere vivente.


Il procedimento per realizzare i preparati spagirici è lungo, lento e complesso, difficile da replicare in casa: meglio rivolgersi a un erborista preparatore esperto in spagiria o acquistarli già pronti, si trovano facilmente in commercio. Però è interessante conoscere le varie fasi: come prima cosa, si raccoglie la pianta nel giorno che corrisponde al suo archetipo planetario di appartenenza, e dal momento della raccolta inizia un processo che non termina fino alla preparazione finale. È importante raccogliere la pianta in luoghi incontaminati, dopo di che si dividerà in tre parti uguali e si inizia il processo per l’estrazione dei tre “principi filosofici”: zolfo, mercurio e sale.

I tre principi filosofici

Zolfo, mercurio e sale, per gli alchimisti, sono le sostanze primordiali che informano tutto ciò che esiste.

Il Mercurio, essenza veloce e volatile, rappresenta lo Spirito della pianta;

lo Zolfo, rappresentato dagli oli essenziali, è ciò che la caratterizza: la sua Anima;

il Sale, che si ricava dalle ceneri della pianta, rappresenta la sua componente strutturale, ovvero il Corpo.

Queste parti si ottengono con metodi di estrazione diversi: l’olio essenziale si estrae per corrente di vapore, poi va distillato e purificato, e il residuo va essiccato e polverizzato. I Sali si ottengono per calcinazione (riscaldamento a temperatura molto alta) e polverizzazione. Lo Spirito – l’alcol – si ricava mediante la fermentazione della pianta. Alla fine, le tre parti vengono riunite, sempre tenendo conto dell’archetipo planetario corrispondente, e si ottiene così l’estratto più pregiato della pianta, un rimedio molto concentrato e, soprattutto, che lavora non soltanto sul corpo ma anche sull’aspetto psichico e su quello spirituale.

I rimedi spagirici sono estremamente completi e si differenziano dagli altri fitoterapici, come i gemmoderivati e le tinture madri, perché contengono in sé anche l’informazione energetica della pianta da cui sono estratti, e in questo modo lavorano su tutti e tre i piani: quello fisico, quello psichico e quello spirituale. Quando li assumi entri in risonanza non solo con la pianta, ma anche con tutto il sistema archetipico che le corrisponde, e così puoi creare un nuovo canale che ti connette al macrocosmo. In genere il dosaggio è più basso di quello di un gemmoderivato o di una tintura normali, e si valuta anche la fase lunare in cui si effettua la cura: per disintossicare e drenare l’organismo è meglio iniziare in luna calante, mentre per tonificare e potenziare si sceglie la luna crescente.

Hai mai provato un rimedio spagirico? Fammi sapere con un commento che effetti hai avuto e se hai notato la differenza con un rimedio erboristico tradizionale!

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Buona lettura!

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