Lughnasad, la stagione del cuore

È ormai arrivata la piena estate, il periodo del primo raccolto, in cui la terra dà i suoi frutti e anche noi raccogliamo gli esiti del duro lavoro fatto finora, sia fisico che spirituale: è il tempo della celebrazione e della gratitudine. Possiamo anche concederci il meritato riposo: la Ruota dell’anno ha ancora in serbo per noi delle prove e delle sfide ma, come dice Ovidio, solo un campo che ha riposato dà un raccolto abbondante.

Le usanze e le tradizioni legate a questo periodo dell’anno sono moltissime e puoi portarle anche nella tua quotidianità, come ti suggerisco qui. Dal punto di vista spirituale puoi lavorare sull’energia della gratitudine e sul riposo – onora quanto hai raccolto finora concedendo al tuo campo interiore un periodo a maggese, perché sia fertile quando sarà il momento di accogliere i semi del futuro. Ma non trascurare di prestare attenzione al tuo corpo, che è il tuo strumento privilegiato per muoverti nel mondo: la Ruota dell’Anno può fornire importanti spunti di riflessione anche sul piano fisico.

Dal punto di vista del corpo, infatti, questa fase dell’anno è collegata all’apparato cardiocircolatorio; nella Medicina Tradizionale Cinese il cuore è associato all’elemento Fuoco e quale periodo è più focoso della piena estate? Nel nostro corpo tutto ruota intorno al cuore, così come nell’universo tutto ruota intorno al Sole. Il cuore è il nostro Sole interiore, la sede dello Spirito (chiamato, secondo le diverse tradizioni, Shen, Pneuma, Prana, Buddhi). In sanscrito il quarto Chakra, quello del cuore, è detto Anahata, che vuol dire “non colpito”. Da un lato è un augurio, dall’altro è l’affermazione del fatto che il cuore è l’unico organo non attaccabile dal cancro. Qui, quando il nostro cuore è vivo, sano e in equilibrio, cessa ogni lotta e avviene la trasmutazione dell’amore egoico in amore universale, quello del dare e ricevere in continuo fluire.

Il cuore è incaricato del controllo psiconeuroimmunoendocrino individuale: è il principio che organizza ed equilibra il sistema corpo-mente-emozioni. Nell’Ayurveda si dice che al centro del cuore si trova un bocciolo di Loto; quando siamo in armonia con i ritmi della natura e della coscienza universale, il Loto sboccia, si apre, i petali assumono un luminoso colore blu-oro. Ma se invece prevale l’egoismo, i petali si richiudono e a livello fisico iniziano a manifestarsi problemi cardiaci.

Il chakra del cuore è anche responsabile dell’intuizione: la cosiddetta “intelligenza del cuore”, che si attiva nel momento in cui l’amore diventa il principio animatore della vita. Quando ciò accade, e siamo in armonia con il nostro cuore, una corrente energetica scorre lungo il nervo vago, collegando il cuore al cervello e rendendoci non soltanto più equilibrati, ma anche più empatici, consapevoli delle gioie e dei dolori di chi ci è vicino.

Puoi soffermarti sul lo stato del tuo cuore rispondendo alle seguenti domande:

  • Hai mai fatto caso al tuo ritmo cardiaco?Ascoltalo e osserva: è accelerato o lento? È profondo o superficiale? Il battito del cuore è il tuo ritmo di base, è importante imparare a conoscerlo!
  • Hai mai episodi di tachicardia, extrasistoli o palpitazioni? Se sì, in quali occasioni?

  • Hai mai sofferto di angina o hai provato un senso di dolore o costrizione al petto? (ti ricordo che in questi casi, accanto alla lettura in chiave energetica e spirituale, è obbligatorio un controllo medico)

  • Com’è la tua circolazione sanguigna? Il tuo sangue è fluido e scorrevole o denso e pesante? Ci sono alcuni punti in cui ristagna o non scorre a dovere? Soffri del Morbo di Raynaud?

  • Il tuo colorito è sempre acceso, rosso o rosso-violaceo?

  • Soffri o hai sofferto di emorroidi o vene varicose?

Queste domande possono aiutarti ad avere un quadro del tuo sistema cardiocircolatorio. È importante dare ascolto al proprio cuore: ogni suo battito significa “muori e divieni” ed è, insieme al respiro, il ritmo più piccolo che governa le nostre vite, seguito da quello giornaliero proprio del sistema digerente e degli ormoni che regolano il sonno, successivamente da quello mensile collegato alla luna, poi da quello solare che dura un anno e infine da quello dei pianeti governatori, ciascuno con una sua diversa ciclicità.

Ma senza il battito del cuore non potremmo adattarci a nessuno dei ritmi più vasti, non riusciremmo a risuonare con l’immensa orchestra dell’Universo. Per questo, ogni piccolo segnale del nostro cuore va compreso: possiamo controllare il respiro, ma il cuore possiamo solo ascoltarlo.

In particolare, la tachicardia e le palpitazioni ci chiedono di dare ascolto al nostro cuore, sono sintomo di qualcosa che non va: se il battito cardiaco arriva alla coscienza, e non siamo sotto sforzo, è possibile che stiamo vivendo delle emozioni – paura, ansia, eccitazione – che ci colpiscono, che non riusciamo a gestire in maniera equilibrata.

L’angina, il dolore al petto, può indicare una paura del sentimento, che fa letteralmente stringere il cuore, mentre l’infarto può significare che il cuore “si spezza” a causa dei sentimenti non espressi, delle emozioni che non ci concediamo di manifestare.

Problemi di sangue denso e di ristagni possono rappresentare, a livello inconscio, un desiderio di immutabilità e di immobilità, mentre le emorroidi, che si collocano nell’area del primo chakra, rimandano a una situazione di paura.

Le piante amiche del cuore e della circolazione

La pianta cardiaca per eccellenza è il biancospino, che regola la pressione e aiuta in caso di extrasistoli, palpitazioni e tachicardia, insieme all’olivo, che abbassa la pressione minima, alla rauwolfia (sedativa e potente vasodilatatrice) e al vischio. Riguardo a quest’ultimo ti invito a prestare una particolare attenzione e a non sperimentare il fai-da-te a partire dalle bacche, perché potresti incorrere in effetti collaterali anche gravi.

Le piante psicocordiali, ovvero benefiche per le affezioni emotive e psichiche che si manifestano a livello di cuore, sono la melissa, la cannella, la vaniglia e la verbena. Per migliorare la circolazione, sono indicate l’amamelide, l’ippocastano, la centella, il rusco, il tiglio, la curcuma. Puoi usarle per delle tisane o anche in pomata, da usare soprattutto in caso di difficoltà circolatoria a livello delle gambe, per favorire la circolazione sanguigna e rendere gli arti inferiori più freschi e leggeri. Per fluidificare il sangue, soprattutto in caso di ipercoagulazione o eccesso di aggregazione piastrinica, sono indicate l’altea, la salsapariglia, l’ippocastano, il salice, l’olmaria, il ginkgo biloba, il cipresso, da assumere in tisana in parti uguali. 

Per l’ipotensione invece sono indicati il cardo mariano, il rosmarino, la santoreggia in tintura madre e il gemmoderivato di ribes e di quercia, mescolati in parti uguali.

Le emorroidi si possono trattare con pomate alla calendula e/o all’ippocastano, unguento al propolis o a base di pioppo, oppure con achillea, cipresso, amamelide o ippocastano.

Infine, in cucina, soprattutto in estate, fai il pieno di frutta e verdura di stagione. Sono ricche d’acqua che spegne l’eccesso di fuoco dato dal calore estivo e inoltre, per signatura, alcuni ortaggi estivi sono particolarmente benefici al distretto cardiaco: pensa ad esempio al pomodoro, che ha proprio la forma e il colore di un cuore in miniatura! Non dimenticare anche il mirtillo: è ricco di vitamina P, che normalizza il flusso sanguigno nelle vene e rende meno permeabili, rinforzandole, le pareti dei capillari e delle vene.

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Intanto ti auguro con tutto il cuore un felice e abbondante raccolto!

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