Naturopatia liminale

Ti sei mai chiesta qual è la connessione fra natura, spiritualità e magia?

Ho sempre amato i luoghi liminali. Il limine è la soglia, uno spazio non ben definito, non più fuori, non ancora dentro. Sono spazi liminali le rive, le spiagge, i noccioli e gli arbusti che preludono al bosco, le siepi di confine. Sono liminali i crepuscoli e le aurore, attimi fuori dal tempo, pura potenzialità. Anticamente, ai margini dei villaggi, non del tutto “dentro” ma non ancora “fuori”, vivevano le donne sagge, le guaritrici, quelle che conoscevano le erbe e i moti dell’animo umano (te ne ho parlato anche qui). Stavano tra il bosco e le case, un po’ per potersi procurare facilmente le piante con cui preparare rimedi, infusi, decotti, unguenti, e per essere presenti in fretta in caso di bisogno; un po’ perché proprio la loro conoscenza delle erbe le rendeva persone marginali, spesso necessarie alla comunità ma da essa anche temute, allontanate dalla vita quotidiana, quasi costrette all’esilio fino a quando, in caso di emergenza, erano chiamate a soccorso. Erano “donne di medicina”, guaritrici, fattucchiere e streghe, figure che intrecciavano una profonda saggezza umana e una vasta conoscenza della natura, che usavano per curare gli altri; in area anglosassone si chiamavano “hedwitches”, che si può tradurre con “streghe della siepe”, o “streghe della soglia”, dove la siepe è proprio il confine fra la dimensione comunitaria e quella selvaggia, boschiva, naturale. Anche oggi esistono le “streghe della soglia”: sono persone, di solito donne, con un profondo legame con l’ambiente in cui vivono e la sua specifica energia. Vivono allineate al ritmo delle stagioni, delle fasi lunari; sanno ascoltare le variazioni dell’energia della Terra e si accordano ad esse. Hanno un profondo rispetto per la natura in tutte le sue manifestazioni, e sentono con tutte se stesse di far parte di un insieme più vasto: per questo, coltivano l’amore, l’empatia e un atteggiamento etico e responsabile nei confronti dell’ambiente che le circonda, della terra e dell’umanità intera: che senso avrebbe nuocere a qualcosa che è una parte di noi? La magia di una hedgewitch è tradizionale, popolare, finalizzata al benessere, alla spiritualità e al contatto con il mondo naturale: i gesti quotidiani diventano ricchi di senso perché sono fatti con intenzione e basati sugli elementi naturali. Accendere una candela diventa un rituale per contattare l’energia del fuoco, che vivifica, attiva, trasforma e appassiona; curare il giardino, o anche solo una pianta in vaso, diventa un rituale per rinforzare il contatto con la terra, per cercare sostegno, radicamento e solidità; pulire casa favorisce anche la pulizia energetica dello spazio in cui ci troviamo, ma anche della nostra interiorità – e così via, con piccole pratiche che nella loro semplicità sono potentissime, perché chiamano a raccolta tutto ciò che è grande, eterno, universale. In questo senso anche stare bene usando l’energia della natura è una magia: si scelgono le erbe non solo per i loro principi attivi, ma anche per la loro simbologia, per il luogo da cui provengono, per l’archetipo che incarnano. Il vero segreto per una spiritualità pratica, concreta e quotidiana è proprio questo: non basta scegliere un rimedio naturale, bisogna piuttosto ricreare il legame istintivo con la natura, l’ambiente in cui viviamo, le tradizioni locali, le erbe autoctone, i passaggi stagionali, e soprattutto la nostra innata capacità di guarigione*, che i rimedi naturali tirano fuori e rendono evidente.

Oggi anche la scienza sta confermando sempre più l’importanza del contatto con la natura per il benessere: il concetto di “biofilia”, ad esempio, esprime proprio questo “amore per la vita” innato in ogni creatura vivente. L’amore per ciò che vive – esseri umani o altri animali, ma anche piante, boschi, in generale l’intero ecosistema – è una caratteristica innata e funzionale a sostenere la vita stessa. Gli scienziati la chiamano Intelligenza Naturalistica; secondo Wikipedia, “questa forma di intelligenza richiede un’abilità sensoria sviluppata per percepire gli organismi viventi, una capacità di ragionamento logico che permette di distinguerli e di classificarli, una particolare sensibilità emotiva verso ciò che è “naturale”, e una certa sapienza esistenziale che consente di legare insieme tutte queste qualità sulla base di esperienze d’ordine spirituale”. 

A me piace metterla così: tutti noi possediamo questa intelligenza, che ci permette di sentire la natura e il nostro farne parte. Ci permette di entrare in contatto con i suoi ritmi, i suoi segreti, con la sua straordinaria accoglienza, la sua incredibile capacità di rinascere da se stessa… Tutto ciò può dare vita a una profonda, trasformativa esperienza spirituale. Basta soltanto darci il permesso di entrare in questo contatto, avere fiducia e rispetto. Ma non solo: dobbiamo anche comprendere che anche noi siamo una meravigliosa manifestazione di questa energia. 

Nel lavoro naturopatico, e soprattutto nel mio specifico approccio, riconosco una sorta di “liminalità”, ovviamente in senso positivo: mi muovo a cavallo fra Oriente (Medicina Tradizionale Cinese, Reiki) e Occidente (Medicina Tradizionale Mediterranea, Spagiria, Alchimia). Mi muovo anche a cavallo fra le epoche: la naturopatia si basa sulla sapienza degli antichi, ma è suffragata dalla scienza contemporanea. Soprattutto, lavoro a cavallo fra principi attivi e rimedi vibrazionali, fra trattamenti sul corpo e percorsi dell’anima… dietro il lavoro del “Naturopata liminale” c’è tanto studio, ma anche un profondo “sentire”; c’è l’applicazione rigorosa di tecniche millenarie, abbinata a una bella dose di spiritualità e magia. C’è, soprattutto, un senso continuo di ricerca, un cammino mai concluso verso la prossima soglia, verso la prossima scoperta di sé e del mondo. 

Se senti che tutto questo ti risuona, forse stai ascoltando il richiamo verso un benessere e una vita più autentici!

Non è bellissimo? Contattami, potremo esplorarli insieme. 

 

 

*Uso il termine “guarigione” in senso lato: la “medicina naturale” può essere un ottimo supporto alle terapie convenzionali e un valido aiuto in caso di semplici disturbi quotidiani, ma, in presenza di qualsiasi patologia, rivolgiti sempre alla scienza medica.

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